Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 16 febbraio 2014

Solidarietà della associazioni con i lavoratori della Multiservizi

Francesco Notarcola - Consulta delle associazioni

Le associazioni del Capoluogo  esprimono pieno sostegno ai lavoratori  della Multeservizi denunciati a seguito dell’occupazione del tetto del Comune  e  propongono di organizzare insieme ai lavoratori per sabato 22 o domenica 23 una giornata di mobilitazione  e di solidarietà  con la loro lotta.
Salire sul tetto del comune, in uno stato di necessità, per difendere il proprio posto di lavoro e la sopravvivenza  delle proprie famiglie, secondo la Costituzione repubblicana, non è  reato, quando non si producono violenza e danneggiamenti a cose o persone.
Chiediamo alla Procura di Frosinone ed alla Corte dei conti di indagare sulla  legittimità e sulla legalità degli atti che hanno permesso di distribuire a destra e a manca posti molto ben remunerati  nei vari consigli di amministrazione succedutesi alla guida della Multiservizi per  soddisfare il proprio bacino elettorale.
Di chi è la responsabilità dell’accumulo di  8 milioni di  debiti in capo ad una società in cui i lavoratori erano tenuti a pane e acqua, mentre i manager percepivano parcelle fino a 80.000 euro? 
Nei giorni dell’occupazione del tetto abbiamo assistito alla  passerella dei vari politici locali, di destra, sinistra e centro, che in quei caldi giorni del luglio 2013 si susseguivano in processione  sul  tetto occupato a promettere impegni per la soluzione della vertenza.
Dobbiamo purtroppo constatare con amarezza che tutto ciò non si è verificato. Anzi, il tentativo dei lavoratori non solo non ha evitato il licenziamento, ma su di loro si è abbattuta ingiustamente l’accusa di avere violato la legge. Vittime e perseguitati, oggi questa è la situazione.

La Città sta già pagando un conto molto salato, dopo aver visto sperperare denaro pubblico in una società che era divenuta serbatoio, senza fondo. La Città paga anche caramente l’aver affidato a ditte private i servizi che venivano espletati dai lavoratori licenziati. 

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