Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 24 agosto 2015

La vera sconfitta di Frosinone-Torino

Luciano Granieri


Il Torino in allenamento a Morolo
Nel  day after di  Frosinone-Torino, debutto dei Canarini in serie A,  vorremmo  proporre alcune riflessioni. Lasciamo alle centinaia di migliaia di commissari tecnici le analisi del campo che ha visto la squadra  gialloazzura sconfitta 1 a 2, e concentriamoci su altre sconfitte ben più gravi  subite dalla città . 

Facciamo un passo indietro, ai giorni successivi la gioiosa ebbrezza per la promozione. Da più parti si sosteneva che la disputa dalla massima serie da parte del Frosinone avrebbe avuto una ricaduta positiva anche sulle attività produttive ed economiche della città. L’arrivo  delle grandi squadre, per il prestigio e la mole di tifosi al seguito, avrebbe creato opportunità straordinarie a vantaggio  delle strutture ricettive e delle attività  commerciali. 

Durante tutta l’estate il tam tam  di tale auspicato eldorado ha risuonato per i quartieri cittadini, tanto da indurre il sindaco a ritagliarsi un  indebito ruolo da protagonista nell’evento “Frosinone in serie A”. Come? : Soldi pubblici,  originariamente stanziati  per opere di utilità collettiva , dirottati sulla ristrutturazione del Casaleno ( il cui progetto non sembra essere molto gradito al Presidente Stirpe), costruzione del campo di allenamento a Corso Lazio, sempre con denari della comunità, puntualmente disertato  dalla Società canarina, ma anche  precluso all’utilizzo dei ragazzi del quartiere  perché, ove mai i top players  di Stellone decidessero di effettuare qualche sgambatura,  l’erbetta deve rimanere intonsa,  massimo risalto al fatto che il sindaco si sia pagato l’abbonamento. Queste sono state le costose scempiaggini,   reali e mediatiche, spese dall’amministrazione per usurpare un ruolo da protagonista nel successo della squadra di calcio e nella  possibile crescita economica      che tale successo avrebbe potuto  stimolare. 

Ebbene la sconfitta più grave del week-end sportivo appena trascorso non è, come detto, quella venuta dal campo, ma l’evidenza che la città di Frosinone non è in grado di tradurre in sviluppo economico le gesta calcistiche. Il Torino, ad esempio,  si  è guardato bene dall’alloggiare in un albergo di Frosinone, ha preferito una struttura di Ferentino, la stessa struttura che probabilmente ospiterà la Roma, prossimo avversario casalingo dei Ciociari.  Il lavoro di rifinitura atletica dei ragazzi di Ventura si è svolto presso un centro sportivo  di  Morolo.  Ma il campo di Corso Lazio? Senza contare che il Frosinone già si allena a Ferentino. 

E’ di tutta evidenza che i 300 tifosi del Toro accorsi ad acclamare i propri beniamini, il panino,  la bibita, ma anche un pranzo,  li avranno consumati  a Ferentino o a Morolo non nel Capoluogo. E immaginiamo quanto potrà essere maggiore la ricaduta economica, sulla stessa Ferentino  in occasione del prossimo incontro casalingo  con la Roma.  Il numero di tifosi che giungeranno dalla Capitale sarà notevolmente superiori a i fan del Torino. 

Il fatto che la città di Frosinone non sia in grado di offrire ospitalità alle squadre ed ai tifosi che verranno a vedere le partite è una sconfitta inesorabile. E mentre la squadra  già domenica avrà la possibilità, almeno si spera, di rifarsi con l’Atalanta, la città non potrà mai ricucire lo scandaloso strappo di una ricettività da paesotto di quart’ordine.  

Qualcuno potrebbe obbiettare che non è colpa delle istituzioni cittadine se nessun imprenditore ha interesse ad investire in strutture alberghiere. Giusta osservazione, ma se la città non offre alcuna attrazione né turistica, né ricreativa sarà ben difficile che qualcuno investa capitali in strutture ricettive. Chi volete che venga a visitare Frosinone se le attrazioni sono limitate all’emblematico   Campanile, e  a qualche festicciola  provincial-popolare  tesa a scimmiottare ballando con le stelle?  

Ci sarebbe in realtà un grande patrimonio archeologico da poter sfruttare in termini di promozione  turistica, esisterebbe un museo, che però non può ospitare tutta la grande mole di reperti trovati nel sottosuolo perché strutturalmente non   adeguato.  E’ nota  la presenza di un esteso  impianto termale  di epoca imperiale,  nascosto da una colata di cemento ,  che grazie alle regalie del sindaco agli Unni muratori, verrà definitivamente “abbelato”, per usare un termine caro al primo cittadino, da altro cemento e forse dall’oblio. 

Un parco archeologico, considerata la  ricchezza e l’importanza dei reperti potrebbe, ad esempio, costituire una risorsa turistica di grande interesse  tale da richiamare visitatori, con il conseguente  sviluppo dell’imprenditoria  alberghiera.  E se un albergo è valido per i turisti, sarà altrettanto valido per le squadre di calcio di serie A. Tutto si tiene. Ma finchè la miopia e lo strapotere degli Unni muratori, non riserverà a Frosinone la speculazione fondiaria e finanziaria come unico veicolo di profitto, la squadra potrà anche vincere la Champions League, ma noi rimarremo sempre  invischiati nella melma della zona retrocessione di una qualsiasi lega dilettanti.

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