Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 30 settembre 2015

Contratto di ricollocazione per disoccupati di lunga durata. Come funziona

Luciano Granieri


Severo Lutrario Usb davanti alla tenda degli ex Multiservizi
Da oggi 30 settembre, fino al 9 ottobre è possibile, per i disoccupati di lunga durata della Provincia di Frosinone accedere al programma finanziato dalla regione Lazio denominato "contratto di ricollocazione". In breve la procedura, come  bene spiega Severo Lutrario dell’Usb provinciale nel contributo filmato girato davanti alla tenda degli ex lavoratori della Multiservizi, prevede che i disoccupati di lunga durata, iscritti al centro per l’impiego dal almeno 1 anno, possano fare domanda per aderire al programma ed avere la possibilità di essere ricollocati in aziende, o partecipare a corsi  di formazione e orientamento  per una retribuzione di 8 euro l’ora. La paga non sarebbe neanche male, ma le ore sono decisamente poche 267 complessive per i lavoratori dipendenti e 107 per gli autonomi. 

Inoltre il contratto di ricollocazione prevede la selezione di 2.000 lavoratori , un’inezia a fronte di 125mila disoccupati che ogni giorno nella nostra provincia non sanno come arrivare a fine mese, e far fronte alle bollette. Il  finanziamento per il progetto destinato alla nostra Provincia è  di 4 milioni e 700mila  euro. Sono quattro soldi rispetto alle reali necessità. 

Sovviene forte il dubbio che, o l’amministrazione regionale non abbia ben chiara quale sia la reale drammatica entità della disoccupazione nel territorio, oppure che l’operazione sia funzionale a sfruttare la disperazione dei disoccupati per ingrassare le solite agenzie interinali private.  Non è un caso, infatti, che  la notizia dell’istituzione del programma di ricollocamento  non sia stata strombazzata su tutti i giornali, ma abbia avuto un divulgazione in sordina,  attraverso sms del tal consigliere  verso l’area dei suoi protetti, o al massimo si trova nel blog di qualche altro consigliere regionale. 

In realtà i disoccupati verranno girati alle agenzie interinali private che dovranno  selezionarli ed indirizzarli dove necessita  le loro opera. Dunque così come già accaduto per il programma GARANZIA GIOVANI  , ai lavoratori arriveranno solo  le briciole, la parte più corposa del finanziamento andrà ad arricchire  le agenzie di collocamento  private. I criteri di selezione agevoleranno coloro i quali sono iscritti presso il  centro per l’impiego  da meno tempo, e  a parità di iscrizione verranno selezionate le persone più giovani. Una selezione che non tiene conto dei bisogni sociali dei disoccupati, ma esclusivamente di ciò che serve alle aziende. Un tizio  iscritto presso il  centro  per l’impiego  da molto tempo con un’età di oltre 50 anni, non avrà alcuna possibilità di essere selezionato. Allora a che prò  effettuare la domanda? Potrebbe obbiettare un disoccupato di lunga durata. La  domanda va fatta  comunque  anche se le possibilità sono poche o nulle. 

Bisogna far capire a  chi  ha predisposto tale programma, che i disoccupati nella nostra martoriata terra sono molti di più rispetto a quanto credono o fanno finta di credere lor signori.  Che le domande arrivino copiose dunque e che rendano evidente come la somma di 4milioni e 700mila euro,  al netto degli emolumenti per le agenzie di collocamento  private, non è altro che elemosina e non serve a risolvere la crisi occupazionale della nostra Provincia.  

Perché anziché inventarsi questo complesso marchingegno non si è provveduto a finanziare la legge regionale 4/2009 che prevede l’istituzione di un reddito minimo per i disoccupati. La norma  esiste, fu introdotta da Marrazzo ma i soldi necessari a finanziarla, grazie alla Polverini che li ha tolti e a Zingaretti che non li ha rimessi,  sono spariti. La situazione è drammatica ed è ora di smetterla di giocare sulla pelle dei disoccupati.



Clicca QUI per trasmettere la domanda on line.

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