Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 18 aprile 2017

Frosinone, elezioni amministrative . L'11 giugno votiamo per chi ha difeso la Costituzione

Luciano Granieri


Loro hanno votato No


Prosegue l'analisi  su chi votare alle prossime amministrative di Frosinone. Il metodo di valutazione basato sul  "chi c’era e chi non c’era" a  fianco dei cittadini, nelle battaglie intraprese   per salvaguardare il diritto a vivere la città dignitosamente , mi sembra ancora il più appropriato. In  un altro POST ho applicato questo sistema alle vertenze prettamente locali relative  a: disoccupazione , inquinamento, sanità pubblica, erogazione dei servizi, urbanistica, ed altro ancora . 

Nell’anno appena trascorso, sotto l’insano governo del sindaco Ottaviani, si è infiammata, anche nel nostro territorio, la campagna referendaria sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi. Qualcuno potrebbe obiettare che tale argomento non riguardava  la città e dunque non ha senso verificare chi fosse  stato a favore o contro la devastazione autoritaria della Carta pianificata dal Pd di Renzi. 

In realtà nel dispositivo riformatore erano inserite norme tese ad esautorare gli enti locali dalla pianificazione infrastrutturale del territorio di riferimento. L’impianto della riforma quindi,  contrariamente a quanto si potesse pensare, rivestiva un grande interesse a livello locale , infatti  incideva direttamente sulle prerogative che un sindaco avrebbe potuto esercitare nel governo della propria città. 

Nella parte relativa alle competenze degli enti locali si introduceva la clausola di supremazia statale. In base  a questo dispositivo una legge dello Stato, proposta dal governo,   avrebbe potuto  applicarsi in ambito locale, travalicando  la  competenza dei sindaci. In sostanza   qualora  il provvedimento in questione   fosse stato ritenuto  di interesse nazionale,  a tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, l’esecutivo  avrebbe potuto imporlo all’amministrazione cittadina. 

Nello specifico a Frosinone, la città più inquinata d’Italia,  è in atto un contenzioso sulla realizzazione di un impianto a biomasse. L’inceneritore, ad alto impatto ambientale, sarebbe  dovuto sorgere vicino all’aeroporto, andando a prostrare una città già soffocata dalle polveri sottili. La protesta dei cittadini, ha indotto il sindaco a ritirare l’autorizzazione concessa alla ditta privata proponente dell’opera. Se fosse stata approvata la riforma Renzi-Boschi, qualora il provvedimento teso a realizzare l’inceneritore,  avesse ottenuto la qualifica di atto a tutela dell’unità economica della Repubblica, la nostra città avrebbe potuto essere ulteriormente asfissiata da un mega camino realizzato senza tener conto delle opinioni dei cittadini e delle deliberazioni del consiglio comunale . 

Dal momento che sempre  la tutela del profitto privato travalica l’interesse della collettività,  non ho dubbi che l’impianto a biomasse  si sarebbe imposto a Frosinone perché ritenuto utile  all’interesse nazionale. Il  prossimo sindaco del Capoluogo, come è noto,   sarà   condizionato da un abnorme debito finanziario, che precluderà ogni investimento  a favore della collettività. Immaginiamo quali ulteriori costrizioni avrebbe dovuto subire l’amministrazione cittadina   se anche lo Stato, in virtù della nuova Costituzione, si fosse ingegnato a  tiranneggiare il nostro territorio.  Fortunatamente dopo un’estenuante battaglia l’obbrobrio costituzionale è stato sonoramente bocciato da 20 milioni di cittadini e dal 76% dei frusinati. 

In particolare  a favore del No nella nostra città si sono mobilitati, oltre al Comitato 4 dicembre per la Costituzione  del quale mi onoro di far parte, PossibileSinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Movimento 5 Stelle e  la Tenda. Dall’altra parte, quella uscita sonoramente sconfitta, erano schierati  i  socialisti e  il Pd con tutti i pezzi da 90 locali impegnati ad imporre il verbo renziano. Quegli stessi pezzi da 90 che oggi lanciano il loro candidato Fabrizio Cristofari alla conquista della poltrona di primo cittadino. 

Suscita perplessità la posizione della lista la Tenda, che pur essendosi impegnata per il No alla riforma costituzionale in campagna referendaria, oggi sostiene il candidato del Pd e dei socialisti, forze talmente schierate a difesa della "deforma" da arrivare quasi a praticare l’insulto verso chi si opponeva al disegno di Renzi e della Boschi.

 In conclusione riepiloghiamo come gli schieramenti che supportano i candidati a sindaco si erano posizionati in relazione alla campagna referendaria.

Per il Si alla riforma:

Pd, socialisti - candidato di riferimento Fabrizio Cristofari

Per il No alla riforma:

Possibile, Sinistra italiana, Partito Comunista Italiano - candidato di riferimento Stefano Pizzutelli

Movimento 5 Stelle - candidato di riferimento  Christian Bellincampi

Lista la Tenda - candidato di riferimento, Fabrizio Cristofari ???


Le altre forze in supporto dei candidati Nicola Ottaviani e Giuseppina Bonaviri, a mia memoria, non hanno svolto campagna referendaria.

Loro hanno votato per il Si

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